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Riccardo
Rizzetto

Studio

Exhibition at Superstudio during Milan Design Week 2022 (Milano, 2022)

Invited artist to the collective show  “Urban Matter(s) material reduction for a lighter city” curated by Materially

"Dopo vari progetti svolti nel Regno Unito, esordisce alla prima edizione di TEDxBassanodelGrappa, presentando “X”, opera appartenente al ciclo Secature, dove l’artista intende dare una nuova possibilità ad elementi che si credevano obsoleti attraverso un processo d’unione. 

Il suo lavoro si concentra sul concetto di arte sostenibile, espressione che racchiude diversi punti chiave che includono ecologia, giustizia sociale, non violenza e democrazia. Anche la speranza nel futuro e nella possibilità intrinseca in ogni fine ed ogni nuovo inizio sono temi centrali nella pratica dell’artista che attraverso ogni opera immagina nuovi mondi, dimensioni non ancora esplorate e che metaforicamente possono diventare lo scenario in cui prendono vita futuri possibili altri.

Dati i materiali usati per creare queste opere, la sua può essere considerata sustainable art, un’arte in cui il riciclo e la non tossicità, in nessun senso, che caratterizzano il suo modus operandi diventano tratti peculiari che accomunano tutti gli svariati campi in cui lui si cimenta.

Il suo gesto riguarda la re-territorializzazione dell’oggetto e del concetto per stimolare e offrire allo spettatore una rilettura che narra infinite possibilità di revisione sia a livello oggettivo che incorporeo. 

Nelle sue opere emerge di volta in volta un accento spirituale, una riflessione dell’introspezione del nostro “Io” che riguarda la crescita cognitiva data dal dolore generato da ferite emotive che si trasformano in possibilità di salto. Il taglio, la lacerazione, permette un ritorno che è di volta in volta differente (Gilles Deleuze): questo è il potere ri-semantizzante che Rizzetto introduce per sovvertire il ciclo vitale di tutta la materia prima che anima la tavolozza a cui attinge. L’azione del taglio si fa soggetto e mezzo di trasformazione. È quindi determinante il concetto di secante che Rizzetto attinge dal mondo della geometria, materia fortemente presente nella sua formazione, e che ora gli permette di sovvertire la definizione convenzionale di taglio. Questa azione non sarà più un gesto divisorio quanto un’occasione di unione, nutrita da un agorà di idee che portano all’apertura e al dialogo. La sua azione secante mira a stabilire un nuovo luogo geometrico, unitario ed unificante, un nuovo insieme in cui quello che in precedenza poteva essere considerato ormai un non-oggetto (Ferreira Gullar) ora diventa un quasi-oggetto (Michel serres). Di fronte alle sue opere, non ci troviamo più in presenza né di un oggetto, né di un soggetto: le sue creazioni spesso sfuggono a qualsiasi definizione canonica, si posizionano a cavallo di più declinazioni e diventano così nuovo anello di connessione tra campi, aprendo il dibattito e questionando le tradizionali definizioni e sillogismi secondo cui una società sempre più clusterizzata organizza e pensa.

 

Dei materiali egli vuole indagare l’anima e portarla, grazie al taglio e alla connessione, verso una nuova esistenza. Creando “relazioni intersecanti. Snodi di possibilità fluttuanti.” (Vilém Flusser), viene mostrata una speranza che eleva gli elementi e i riferimenti personali che l’artista riflette nelle sue opere a concetti universali, condivisibili e stimolatori di cambiamento.

 

OPERE IN MOSTRA

Muovendo dalla fascinazione e il mistero che emerge dagli oggetti rotti, scartati o incompleti che vengono ritrovati, che provengono dal contemporaneo così come dal passato, e che mostrano un potenziale di ri-semantizzazione inedito, Riccardo per l’occasione presenterà due opere: vi sarà Brexit Chair Italy, progetto realizzato nel 2019 su invito del designer londinese Steve Jensen per una mostra collettiva e che sarà in mostra per la prima volta in Italia alla mostra Urban Matter(s) presso lo spazio Circularity /Haiki+ al Fuorisalone 2022 ospitato a Superstudio di Via Tortona 27 a Milano.


Sarà presentata anche un’opera inedita, realizzata per questa mostra, intitolata Memento Mundi. Siamo in una seconda fase, un passaggio ulteriore che l’artista fa compiere agli stessi materiali impiegati anche in Brexit Chair Italy (2019), dove vuole raccontare la sua visione di un possibile futuro in una nuova dimensione che trova occasione di svolta e rinascita proprio da una rilettura di quello che si considera obsoleto. Abbiamo un insolito utilizzo del colore e in questo caso l’artista sceglie il Blu. Se per gli egizi era simbolo di immortalità e nella cultura occidentale è un’allegoria alla fede, qui entra in gioco per rappresentare il momento 0 di un nuovo ciclo, quella condizione particolare in cui si è superato il turbinio delle vicissitudini e la coscienza può esaminare ogni cosa con più chiarezza. Un colore che simboleggia l’altezza e profondità ma anche archetipo materno positivo in cui deriva la nostra storia biologica: prima di nascere infatti siamo creature dell'acqua in una soluzione simile a quella del mare da cui originò la vita. È la tela bianca, la possibilità tutta da determinare su cui si confrontano ed evolvono pensieri, relazioni, memorie… E l’energia della nuova possibilità scaturisce proprio dal di dentro, da quelle ferite di taglio che accomunano tutti i componenti di Memento Mundi e che vengono coperte e celebrate dal colore dorato per non smettere di ricordare come sia proprio quella forza insita in ogni singolo componente che, se messa in condivisione può essere il vero elemento differenziante."

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Special thanks to Cirucularity and Haiki+ for the commission.

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